Una Storia dal Nuovo Continente : Le Black Hills e Il Castello Incantato

Last updated on December 23rd, 2022 at 12:07 pm

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Quando nel 1929 Filippo Bentivegna lasciò gli Stati Uniti dopo soli 7 anni era un uomo cambiato, diverso, questo puo’ essere dovuto all’ effetto nell’acquisizione di una qualche tipologia di conoscenza, nonostante secondo qualcuno aveva subito un’aggressione che gli aveva procurato danni cerebrali. Così Bentivegna torno’ nella sua citta’ natale, Sciacca in Sicilia.

Authored by McLeane Via Medusa8.com

Non sappiamo se esiste una connessione tra cio’ che Bentivegna realizzo’ una volta tornato in Sicilia e cio’ che fu realizzato nel Monte Rushmore, nel Sud Dakota negli Stati Uniti, montagna che deve il suo nome a Charles Rushmore, un avvocato di New York che nel 1880 circa stava conducendo uno studio sull’estrazione mineraria nelle Colline Nere (Black Hills). Qui su una ampia parete di roccia, Gutzon Borglum e il suo maestro friulano Luigi Del Bianco, scolpirono i volti di quattro famosi Presidenti degli Stati Uniti: George Washington, Thomas Jefferson, Theodore Roosevelt e Abraham Lincoln. Quest’opera fu iniziata nel 1927 e proseguì fino alla morte di Borglum, nel 1941.

Così Bentivegna tornato nella sua città natale di Sciacca in Sicilia, incomincio’ a lavorare di gran lena in un giardino realizzando sculture raffiguranti teste umane.

Per questo motivo venne considerato pazzo dagli abitanti del suo paese, abitanti che , a ragion veduta, dovevano possedere poche capacita’ di leggere o scrivere, ovviamente anche chi ha queste capacita’ oggi rimane lo stesso un analfabeta ignorante.

Precedentemente Bentivegna per fuggire al servizio militare fascista sotto Mussolini era partito per l’America, ma al suo rientro lo aspettava una sentenza di condanna da scontare in carcere per diserzione. Tuttavia grazie alla “suprema ignorante” opinione pubblica che lo riteneva pazzo fu dichiarato inadatto a scontare la pena carceraria. In seguito acquisto’ un piccolo terreno roccioso in periferia di Sciacca: qui cominciò a lavorare artisticamente la terra rocciosa che aveva acquistato.

Per piu’ di trenta lunghi anni scolpì il suo giardino, che oggi conta piu’ di un migliaio di “Moai“. Come tutti i grandi artisti e maestri, durante la sua vita la sua arte non fu mai apprezzata, e fu odiato e disprezzato da tutti perche’ ritenuto “diverso”, eccentrico e solitario.

Bentivegna morì nel 1967. In seguito la sua famiglia trasformo’ il suo giardino in una mera attrazione turistica, un luogo unico, dove ancora oggi migliaia di turisti arrivano da ogni parte del mondo interessate a visitare ed osservare le sculture di Bentivegna, oltre ad affreschi molto semplici che si possono notare vicino alla casetta di Bentivegna.

Qualcuno battezzo’ questo posto come il Castello Incantato, le opere poco apprezzate di colui che fu definito “pazzo” sono oggi una meta ambita per visitatori provenienti da ogni parte del globo.