RetroComputer : Breve Storia dei Computer e dei Video Game Nella Sicilia degli Anni 80 e 90

Last updated on December 27th, 2022 at 07:50 am

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Anche se questa storia lo dimostra, i millenials e quelli nati dopo gli anni 80, sono sicuramente generazioni di scemoniti, infatti quello che sanno è una goccia, mentre quello che non sanno è un oceano.

Authored by McLeane Via Personal Life On Personal Computers

Anni 80
La mia prima consolle fu un Atari 2600,
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credo avessi qualcosa come 12 cartucce di video giochi per quella che era nel 1983 una delle prime console per intrattenimento casalingo.
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Avevo anche un video gioco chiamato Espial,
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che poi vendetti insieme ad altre cose. Me ne pento amaramente dato che oggi ne rimangono poche copie vendute solo sull’ebay, specialmente quello americano, con un prezzo che si aggira intorno ai  500 o 1000 dollari/euro.
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Poi nel 1986 ebbi il mio primo personal computer, un Commodore 64.
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I giochi allora li vendevano piratati e li trovavamo in edicola su nastro o disco.
Certo andare ad acquistare ed avere tra le mani quelle cassette per C64 era un’emozione unica che nessuno della generazione di pionieri a cui appartengo potrà ancora rivivere o tramandare.
Anche se oggi possediamo interamente tutti i video giochi ed i programmi creati per il C64, ed abbiamo portali, e perfino nuovi giochi e programmi per questa macchina immortale, non è più la stessa cosa.
Comunque le Edizioni dei Video Giochi Pirata erano gestite dai primi gruppi cracker della nostra area.
Svettavano tra le migliori edizioni locali la Sandokan Soft e le Edizioni Trinacria, contraddistinte per mettere i veri nomi dei titoli originali e per la scarsa qualità delle loro cassette.
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Poi c’erano le continentali Special Games, Special Program, Run Games, Hit Parade Top 30, Mega Games, e tra quelle non pirata c’erano le Edizioni Jackson, ed erano le migliori.
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Almeno quelle che ricordo, ma c’erano molte altre.
La Pirateria era l’unico modo per noi ragazzi dia vere software a prezzo economico ed andare avanti e lasciare delle blueprint per le nuove generazioni, anche se allora non pensavamo che queste sarebbero state sprovviste di ingegno e umiltà.

Anni 90
Negli anni 90 si diffuse il passaggio al più costoso ma superiore Commodore Amiga 500.
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Tra gli sviluppatori di video giochi per Amiga vorrei ricordare un Team siciliano, di Messina, la NAPS Team.
I NAPS, Fabio Capone e Domenico Barba, crearono un video gioco pubblicato nel 1995 chiamato Shadow Fighter
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edito per la Gremlin Interactive, un video gioco di lotta 2D che non aveva nulla da invidiare, semmai il contrario, ai più acclamati Mortal Kombat e Street Fighter.
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Personaggi molto originali o tratti dall’immaginario dei nostri cartoni animati, oggi censurati, o dai film di Bruce Lee, accompagnati da musiche a tema per i vari match in giro per il globo.
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Pochi sanno che NAPS sta per “Na Putiti Sugari“, e che un Cheat per ottenere il lottatore più forte, cioè Shadow,
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in S.F. è inserire senza spazi la seguente nello schermo dei titoli: MBARIVIDINZOCCUAFARIMBARI
Ancora oggi i non più ragazzi siciliani del NAPS Team continuano a lavorare sui video giochi per PC e XBox.
Ma Shadow Fighter rimarrà Immortale perchè è legato alla serie Commodore Amiga.

Diffondere l’utilizzo delle macchine nelle scuole, cioè programmazione e ricerca software, dovrebbe essere spinto in modo default fin dalle elementari, non deve essere stato più così dagli anni 80 credo, quando alle Scuole Medie Leonardo Grassi disponevamo di uno scarso Commodore 16
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ma che comunque faceva sognare molto più di quello che sognano queste generazioni di millenials e pre-millenials quando pigiano le loro cazzatone e porcate selfie su facebook confermando ogni secondo che come individui non valgono nulla, non verranno ricordati, non sono niente, nè evoluzione, nè progresso, nè carne, nè pesce, nè giorno, nè notte.
Poveri degenerati.
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