Universo : Non C’e’ Stato Alcun Inizio, o Fine, Nessuno Che si Rispetti deve Ancora Credere al Big Bang

Last updated on December 27th, 2022 at 04:50 am

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Così è molto più chiaro il grande mistero. Non c’e’ stato nessun inizio e non c’e’ nessuna fine. Il Big Bang è una balla cosmica, residuo e reliquia della Teologia Cristiana.
Authored by Mike Zeng Via Quanta Magazine

Non c’e’ stato nessun inizio e non ci sarà alcuna fine.

Quando a sei anni chiesi a mio Nonno chi ci aveva creati, lui mi rispose Dio, ma a quel punto gli chiesi ma chi ha creato Dio, e mio nonno mi rispose: Dio c’e’ stato sempre.
Il più grande scienziato del XX° Secolo in un certo modo ha dato ragione al nonno. E alla logica, e all’illogica quantistica.

QuantaMagazine:

Nel 1981, molti dei più importanti cosmologi del mondo si sono riuniti presso la Pontificia Accademia delle Scienze, vestigia dei lignaggi accoppiati di scienza e teologia situata in un’elegante villa nei giardini del Vaticano. Stephen Hawking ha scelto l’ambientazione augusta per presentare quella che in seguito avrebbe considerato la sua idea più importante: una proposta su come l’universo potesse essere nato dal nulla.
Prima del discorso di Hawking, tutte le storie di origine cosmologica, scientifiche o teologiche, avevano invitato la replica: “Cosa è successo prima?” La teoria del Big Bang, ad esempio – introdotta 50 anni prima della conferenza di Hawking dal fisico belga e sacerdote cattolico Georges Lemaître, che in seguito è stato presidente dell’Accademia delle Scienze del Vaticano – riavvolge l’espansione dell’universo in un caldo e denso fascio di energia. Ma da dove viene l’energia iniziale?
La teoria del Big Bang ha avuto sempre altri problemi. I fisici capirono che un fascio di energia in espansione si sarebbe trasformato in un pasticcio accartocciato piuttosto che nell’enorme e levigato cosmo osservato dagli astronomi moderni. Nel 1980, l’anno prima del discorso di Hawking, il cosmologo Alan Guth si rese conto che i problemi del Big Bang potevano essere risolti con un add-on: un primo scatto di crescita esponenziale noto come inflazione cosmica , che avrebbe reso l’universo enorme, liscio e piatto. Prima che la gravità avesse la possibilità di distruggerlo. L’inflazione divenne rapidamente la teoria principale delle nostre origini cosmiche. Eppure rimaneva il problema delle condizioni iniziali: qual era la fonte del minuscolo frammento che presumibilmente si era gonfiato nel nostro cosmo e dell’energia potenziale che lo gonfiava?
Hawking, nella sua genialità, vide un modo per porre fine all’interminabile brancolare indietro nel tempo: propose che non ci fosse fine, o inizio, affatto. Secondo il verbale della conferenza vaticana, il fisico di Cambridge, allora 39enne e ancora in grado di parlare con la propria voce, disse alla folla: “Ci dovrebbe essere qualcosa di molto speciale nelle condizioni al contorno dell’universo, e cosa può esserci di più speciale rispetto alla condizione che non ci siano confini?
La “proposta senza confini”, che Hawking e il suo frequente collaboratore, James Hartle, formularono integralmente in un articolo del 1983 , immagina che il cosmo abbia la forma di un volano. Proprio come un volano ha un diametro pari a zero nel suo punto più basso e si allarga gradualmente durante la salita, l’universo, secondo la proposta senza confini, si è espanso dolcemente da un punto di dimensione zero. Hartle e Hawking hanno derivato una formula che descrive l’intero volano – la cosiddetta “funzione d’onda dell’universo” che comprende l’intero passato, presente e futuro contemporaneamente – rendendo discutibile ogni contemplazione dei semi della creazione, un creatore, o qualsiasi transizione da un tempo prima.
“Chiedere cosa è avvenuto prima del Big Bang non ha senso, secondo la proposta senza confini, perché non c’è la nozione di tempo a disposizione a cui fare riferimento”, ha detto Hawking in un’altra conferenza alla Pontificia Accademia nel 2016, un anno e mezzo prima la sua morte . “Sarebbe come chiedere cosa si trova a sud del Polo Sud.
La proposta di Hartle e Hawking ha radicalmente riconcettualizzato il tempo. Ogni momento nell’universo diventa una sezione trasversale del volano; mentre percepiamo l’universo come in espansione e in evoluzione da un momento all’altro, il tempo in realtà consiste in correlazioni tra la dimensione dell’universo in ciascuna sezione trasversale e altre proprietà, in particolare la sua entropia o disordine. L’entropia aumenta dal tappo alle piume, puntando una freccia del tempo emergente. Vicino al fondo arrotondato del volano, però, le correlazioni sono meno affidabili; il tempo cessa di esistere e viene sostituito dal puro spazio. Come Hartle, che ora ha 79 anni e professore presso l’Università della California, Santa Barbara, ha spiegato di recente per telefono, “Non avevamo uccelli all’inizio dell’universo; più tardi abbiamo gli uccelli. … Non avevamo tempo nell’universo primordiale, ma abbiamo tempo in seguito. ”
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C’e’ poi tutta una discussione sui difetti della teoria di Hawking ma per quello che la mente uomo può concepire dopo la conoscenza dei quanti è che la teoria del big bang sia la più grossa stronzata dopo a quella che vedeva la Terra al Centro dell’Universo con il Sole e tutto il resto che le ruotavano intorno.