Grammatica ed Internet : Una Lezione su Caravaggio e sull’Italiano

Last updated on February 9th, 2024 at 06:05 pm

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Ed ora una storia diversa dalle altre.

Authored by Treccani Encyclopedia Via Website

caracaggio e la grammatica concepita dalle sgualdrine

Una blogger apparentemente di facili costumi mi ha accusato di non conoscere la lingua italiana.

Questa mignotta ha accusato il vostro eroe e beneamino di non conoscere la grammatica, ed inoltre che con il mio linguaggio definito volgare e spavaldo non sarei per nulla indicato a scrivere nella nostra lingua.

Questa accusa è giunta, tra le altre dozzinali e becere accuse di questa reietta chatwhore da selfie su instagram, dopo che Io ho semplicemente risposto in un colloquio via social:

“Ti risulta che Caravaggio era un Accademico?”

Ovviamente tutti sanno che Caravaggio era un uomo di strada, ubriacone, scavezzacollo, ma con innate qualità artistiche superiori che lo hanno reso immortale.

Così quella che per eufemismo definisco “signorina” mi ha prontamente accusato di “ficcarmi il mio blog nel culo”, di essere uno zero in Italiano, e quindi ritirarmi a vita privata…

…Analisi

Treccani:

Non sapevo che sei/eri/fossi spagnolo. Sono corrette tutte e tre? In particolare vorrei sapere se è giusto usare il presente indicativo per esprimere una subordinata la cui azione perdura anche nel momento in cui si parla. E nel caso del futuro: “non sapevo che domani saresti/fossi venuto/verrai anche tu”? Io faccio un esame… un bel po’ di mesi dopo, una mia collega che deve sostenere lo stesso esame mi dice: “dicesti che gli assistenti sono bravi, vero?” è corretto o doveva usare “erano”?

Nel primo caso, l’uso della negazione prima del verbo sapere ‘essere a conoscenza’ seleziona l’uso preferenziale del congiuntivo (imperfetto), impeccabile in una modalità medio-formale di comunicazione. Il presente sei ha una forte pezza d’appoggio nell’attrazione della grammatica verso la sfera della realtà (sappiamo che il nostro interlocutore è effettivamente spagnolo): è un uso medio-informale. Eri rappresenta la scelta più marcata in senso colloquiale-informale: si tratta di un imperfetto epistemico, che instaura una serie di relazioni nascoste tra il pensato e la realtà: non sapevo, prima, che tu non fossi spagnolo, pensavo che tu fossi italiano, invece…

Nel caso del futuro: io parlo oggi e dico che ieri o anche poco prima di ora non sapevo che domani saresti venuto; imperfetto con coloritura epistemica, con quel sapevo segnala un’incertezza, una condizione precaria del pensiero nel presente: ciò autorizza in un uso medio-informale l’impiego del futuro semplice (verrai); *non sapevo che domani fossi venuto è fantascienza grammaticale.

Il terzo uso è corretto, si tratta di un presente esperienziale, in dipendenza di un verbo del dire, che non seleziona di norma il congiuntivo (se ci fossero dubbi in proposito).

Dunque, intanto la lingua italiana è in continua evoluzione soprattutto grazie ad Internet. Alcuni modelli di scrittura elegante sono ormai considerati obsoleti.

caracaggio e la grammatica concepita dalle sgualdrine

Nel caso specifico si tratta di indicativo esperenziale, ho utilizzato un indicativo imperfetto del verbo essere al posto di un congiuntivo imperfetto.
La domanda esprimendo un dubbio richiede veramente il congiuntivo, ma Io ho non l’ho utilizzato, dato che con la mia risposta non stavo esprimendo un dubbio, bensì una certezza.

Il dialogo tra me e questa signorina da selfie è stato espresso in un linguaggio informale, quindi tecnicamente la mia risposta è stata composta da una grammatica molto più che ammissibile.

Inoltre, in ultimo ma non meno importante, questa donnaccia da selfie, ha detto che devo “continuare così”, col mio atteggiamento, “per diventare famoso”….

caracaggio e la grammatica concepita dalle sgualdrine