Virus Accelerazionista : Breve Analisi Storica sul Perchè L’Occidente è al Collasso Partendo dalla Peste di Galeno

Last updated on July 29th, 2021 at 11:18 am

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Ieri è oggi. Solo i Prescienti possono invertire la rotta. Solo i Prescienti.

Plague in Rome (1879) – Jules-Elie Delaunay

Ancient.eu:

La Peste Antonina, a volte indicata come la peste di Galeno, esplose nel 165 d.C., al culmine del potere romano in tutto il mondo mediterraneo durante il regno dell’ultimo dei cinque buoni imperatori, Marco Aurelio Antonino (161-180 d.C.). La prima fase dell’epidemia sarebbe durata fino al 180 d.C. interessando l’intero impero romano, mentre una seconda epidemia si verificò nel 251-266 d.C., aggravando gli effetti del focolaio precedente. Alcuni storici hanno suggerito che la peste rappresenti un utile punto di partenza per comprendere l’inizio del declino dell’Impero Romano in Occidente, ma anche il fondamento della sua caduta definitiva.

Galeno (129 – c. 216 d.C.), medico greco e autore di Methodus Medendi, non solo assistette allo scoppio, ma ne descrisse i sintomi e il decorso. Tra i sintomi più comuni c’erano febbre, diarrea, vomito, sete, gola gonfia e tosse. Più specificamente, Galen ha notato che la diarrea appariva nerastra, il che suggeriva un’emorragia gastrointestinale. La tosse ha prodotto un cattivo odore nel respiro e un esantema, eruzioni cutanee o eruzioni cutanee, su tutto il corpo caratterizzato da papule o eruzioni rosse e nere:

Di alcune delle tesi che si erano ulcerate, quella parte della superficie chiamata crosta cadde e poi la parte restante vicina era sana e dopo uno o due giorni si cicatrizzò. In quei luoghi dove non era ulcerato, l’esantema era ruvido e rognoso e cadeva come un guscio e quindi tutto diventava sano. (Littman & Littman, p. 246)

Le persone infette hanno sofferto della malattia per circa due settimane. Non tutti coloro che hanno contratto la malattia sono morti e quelli che sono sopravvissuti hanno sviluppato l’immunità da ulteriori focolai. Sulla base della descrizione di Galeno, i ricercatori moderni hanno concluso che la malattia che ha colpito l’impero era molto probabilmente il vaiolo.

C’è molto dibattito in corso tra gli studiosi per quanto riguarda gli effetti e le conseguenze dell’epidemia sull’Impero Romano. Questo dibattito si concentra sulla metodologia utilizzata per calcolare il numero effettivo di persone decedute. Lo storico romano Dio Cassio (155-235 d.C.) stimò 2.000 morti al giorno a Roma al culmine dell’epidemia. Nella seconda epidemia, la stima del tasso di morte era molto più alta, fino a 5.000 al giorno. È molto probabile che l’estremo numero di vittime sia dovuto al fatto che l’esposizione a questa malattia è nuova per le persone che vivono nel Mediterraneo. La mortalità aumenta quando le malattie infettive vengono introdotte in una “popolazione vergine”, cioè una popolazione priva di immunità acquisita o ereditata a una malattia specifica. Tutto sommato è stato suggerito che un quarto a un terzo dell’intera popolazione morì, stimata in 60-70 milioni in tutto l’impero. Ciò che è indiscusso è che Lucio Vero, co-imperatore con Marco Aurelio, morì di malattia nel 169 d.C. Marco Aurelio morì 11 anni dopo dalla stessa malattia. Ironia della sorte, furono i soldati di Verus a contribuire a diffondere la malattia dal Vicino Oriente al resto dell’Impero.

Un quarto a un terzo dell’intera popolazione morì, stimata in 60-70 milioni in tutto l’Impero, e arrivò il declino, le forze invisibili dell’Ade sconfiggevano la presunta origine divina degli Imperatori, l’intero potere d’attribuzione, la sua catena di comando fu messa in discussione.

Quello che sta avvenendo esattamente oggi.

Proclami di Indipendenza, Vita, Vaccinazioni di Massa, misti a Lockdown, restrizioni delle libertà, e quasi stiamo per assistere anche alla lesa maestà per questi cialtroni che governano grazie alle penne degli sguatteri.

Di questo passo, con l’imponente censura, l’uso dell’arma giurisprudenziale per silenziare le poche voci contrarie, ed altre azioni coercitive staliniste-fasciste, riporteranno alla restaurazione dello Ius Prime Noctis.

Siamo sulla buona strada per quello e per la miseria totale, nelle città e nelle loro periferie vivono al più come i porci. Sono proprio le città e le loro luride periferie a facilitare la diffusione di malattie infettive creando così le basi per il crollo di ogni ordine costituito.
Città sovraffollate con la loro dieta povera che porta alla malnutrizione e alla mancanza di misure sanitarie, sono ora gli epicentri per la trasmissione delle malattie.

I contagi si diffondono facilmente lungo le rotte commerciali terrestri, aeree e marittime che collegano le città alle province periferiche di tutto il mondo globalizzato.

I paradossi della società occidentale marxista-capitalista adesso implodono schiacciati dall’imprevedibilità intrinseca della natura, ed è l’Imprevedibilità che è sempre stata il vero ed unico tallone d’Achille dell’Occidente e della sua Economia di Mercati.

Hai quindi una situazione di eventi avversi nell’oceano della tua vita liberale e perbenista che non potevi prevedere essendo intento a non farti domande, e non sentendo altri farle perchè vengono censurati, o sei tu a censurarli, fa lo stesso, e poi hai il tuo intero equipaggio che invece di mandare bene avanti la nave nella tempesta ha deciso di avviare ammutinamenti multipli, alimentare caos, disinformazione, diatribe. La decadenza.

La peste di Galeno fu la prima di tre devastanti pandemie, tra cui la peste di Cipriano (249-262 d.C.) e la peste di Giustiniano (541-542 d.C.), che scosse le fondamenta dell’Impero Romano per l’elevata mortalità mista ad un ripensamento su ciò che veniva considerato reale e ciò che ne era poi la realtà.

La Globalizzazione ha come punti di forza che spesso caratterizza le descrizioni lusinghiere dei marxisti che lavorano per le banche: la sua indubbia estensione, le sue vaste reti commerciali, le dimensioni e il numero delle città metropoli ma questi punti di “forza” alla fine forniscono sempre la base per trasmissioni di malattie devastanti che portano alla caduta di ogni Impero che si riteneva tale nel contesto globale.