Profeti dell’Era Antica e dell’Era Moderna : Aristotele e Sir Arthur Clarke : Dalla Macchia Su Giove Alla Fine del Sud Africa Dopo l’Apartheid

Last updated on December 26th, 2022 at 05:45 pm

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Se abbiamo avuto profeti moderni uno di questi è stato senza dubbio Sir Arthur Clarke.

Dio è Grande ed Arthur Clarke uno dei suoi Profeti.

Authored by Arthur C. Clarke Via Books and Statements

Potrebbe Arthur Clarke, uno degli scrittori di fantascienza più rappresentativi del XX° secolo, essere collegato al problema della minoranza bianca in Sud Africa? Se qualcuno ha avuto modo di leggere nella sua trilogia più nota alcune delle sue più avvincenti predizioni sul pianeta Terra e i suoi abitanti, la risposta è si.

Pochi sanno che i bianchi in Sud Africa sono ormai una minoranza, sempre più esclusa ed emarginata dal contesto sociale sudafricano,

contesto ormai in mano alla maggioranza, al più ad orde di non bianchi diretti politicamente da un macellaio che va sotto il nome di Julius Malema,

il leader politico che ha messo in campo per legge la confisca delle terre ai bianchi senza retribuzione.

Le fattorie dei bianchi vengono prese d’assalto nel cuore della notte da anni, centinaia di morti, il terrore è stato così diffuso ed imponente che anche un ministro Australiano qualche anno fa ha offerto un salvacondotto per queste famiglie bianche di proprietari terrieri.

Ma ritorniamo a Sir Arthur Clarke..

wikipedia:

Sir Arthur Charles Clarke CBE FRAS (16 dicembre 1917 – 19 marzo 2008) è stato uno scrittore di fantascienza, scrittore di scienze e futurista britannico, inventore, esploratore di sottomarini e conduttore di serie televisive.

È famoso per essere il coautore della sceneggiatura del film del 2001: Odissea nello spazio, considerato uno dei film più influenti di tutti i tempi. [4] [5]

Clarke era uno scrittore di scienze, che era sia un avido scrittore di viaggi nello spazio che un futurista con abilità misteriose. Su questi temi ha scritto più di una dozzina di libri e molti saggi, apparsi su diverse riviste popolari. Nel 1961 gli è stato conferito il Premio Kalinga, premio assegnato dall’UNESCO per la divulgazione scientifica. Questi, insieme ai suoi scritti di fantascienza, alla fine gli valsero il soprannome di “Profeta dell’era spaziale”. [6] I suoi altri scritti di fantascienza gli sono valsi numerosi premi Hugo e Nebula, che insieme a un vasto pubblico lo hanno reso una delle figure più impressionanti della fantascienza. Per molti anni Clarke, Robert Heinlein e Isaac Asimov sono stati conosciuti come i “Big Three” della fantascienza. [7]

Clarke è sempre stata un sostenitore dei viaggi nello spazio. Nel 1934, ancora adolescente, entra a far parte della British Interplanetary Society. Nel 1945 propose un sistema di comunicazione satellitare utilizzando orbite geostazionarie [8]. Fu presidente della British Interplanetary Society dal 1946 al 1947 e di nuovo nel 1951-53. [9]

Clarke emigrò dall’Inghilterra nello Sri Lanka (ex Ceylon) nel 1956, principalmente per perseguire il suo interesse per le immersioni subacquee. [10] Quell’anno scoprì le rovine sottomarine dell’antico tempio di Koneswaram a Trincomalee. Clarke ha aumentato la sua fama negli anni ’80, quando ha ospitato numerosi programmi televisivi come Mysterious World di Arthur C. Clarke. Ha vissuto in Sri Lanka fino alla sua morte. [11]

Clarke è stato nominato Comandante dell’Ordine dell’Impero Britannico (CBE) nel 1989 “per i servizi agli interessi culturali britannici in Sri Lanka”. [12] È stato nominato cavaliere nel 1998 [13] [14] ed è stato insignito della più alta onorificenza civile in Sri Lanka, Sri Lankabhimanya, nel 2005. [15]

Nel 1968 durante le riprese di 2001 Odissea nello Spazio del 2001 ci fu un avvenimento dietro le quinte: uno degli uomini primitivi nella scena di apertura del film stringe la mano di Floyd prima che Kubrick decidesse di volere qualcosa di ancora più primitivo e meno evoluto per quella scena.

Nei volumi seguenti: 2010 Space Odyssey: Odyssey Two, e 2061: Odyssey Three, pubblicato nel 1987 nella fase critica dell’Apartheid sudafricano, Arthur Clarke previde quanto segue (Warning Spoiler):

I capitoli iniziali del 2061 spiegano gradualmente gli eventi accaduti negli anni intermedi. Il nuovo Sole, soprannominato “Lucifero”, ha trasformato le lune dell’ex Giove: Io è diventato un inferno vulcanico, l’Europa un mondo oceanico avvolto dalle nuvole e Ganimede un mondo temperato che la razza umana sta colonizzando. I viaggi interplanetari su larga scala sono ora commercialmente fattibili con veicoli spaziali alimentati a fusione con muoni catalizzati. Ma l’umanità è cauta nell’inviare veicoli spaziali vicino all’Europa, nonostante i suoi affascinanti misteri, tra cui l’apparizione di una grande montagna, soprannominata “Monte Zeus”, sulla sua superficie. Sulla Terra si è sviluppato un periodo di relativa pace tra gli Stati Uniti, l’Unione Sovietica e la Cina, anche se in Sud Africa (ora Stati Uniti dell’Africa australe o USSA) si è verificata una violenta rivoluzione: la popolazione bianca è fuggita in ‘ L’Europa, portando con sé gran parte della ricchezza del Paese e lasciando alla popolazione nera il compito di ricostruire l’economia, cosa che ha fatto in poche settimane grazie alle miniere di diamanti del Paese. [nota 1]


Anche l’immaginazione e il futurismo acuto di Clarke non hanno potuto superare la realtà degli eventi che si verificano oggi in Sud Africa.


Tuttavia, Clarke aveva previsto che la coesistenza tra neri e bianchi in Sud Africa non fosse possibile date le condizioni. Scrisse e poi pensò con chiarezza, che i bianchi avevano lasciato il paese, e che i neri erano rimasti a governarlo da soli.

Nella sua previsione, positiva o negativa, diede credito anche ai neri, affermando, seppur tra le righe di un romanzo di fantascienza, che i neri si sarebbero ripresi economicamente e socialmente anche da soli.

Clarke non avrebbe mai creduto, come quelli della sua generazione, che i bianchi sarebbero stati ridotti non solo ad una minoranza, ma che le loro infrastrutture, la loro tecnologia, il loro progresso nel loro insieme, sarebbero andati in malora per quello che già Aristotele millenni fa pensava come la fine di una società, non omogenea, e quindi troppo fragile per essere tenuta insieme, diventando un pericoloso miscuglio velenoso e tossico.

 

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