Come La Norvegia e Netflix Si Mettono Nei Guai : Bortført – The Girl From Oslo Un Pieno Insulto Alle Politiche Conservatrici Israeliane

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Last updated on December 27th, 2022 at 08:42 am

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Alla Norvegia non sono bastati i fatti di Utoya, e Netflix presto cambierà direzione di questo passo.

Authored by Joel Keller Via Decider

The Girl From Oslo una produzione Netflix. Dicono la serie sia stata prodotta anche da produttori di origine ebraica ma non ne sono sicuro, ma sono sicuro che sarebbero sicuramente , se Israeliani, cacciati dal proprio paese come è accaduto a Norman Finkelstein.

Ma cosa ha ha di così scandaloso questa storia?

Decider:

Alex Bakke (Anneke von der Lippe) e Karl (Anders T. Andersen) sono lì per fare una sorpresa alla loro figlia Pia (Andrea Berntzen) per il suo compleanno. Bussano alla porta del suo appartamento, ma scoprono che Pia non è lì; l’amica che le fa da casa dice che è in Israele. Il fatto che sia andata lì e non abbia detto nulla fa sentire Alex come se il litigio che avevano avuto poche settimane prima avesse davvero rovinato la loro relazione.

Nel Sinai, Pia è in spiaggia con i suoi amici Nadav (Daniel Litman) e Noa Solomon (Shira Yosef). Si sta divertendo; Nadav e sua sorella le fanno una serenata per il suo compleanno. Ma la vediamo anche spiata con il binocolo. Sulla via del ritorno dove si trovernano in seguito, il trio verrà rapito dagli operativi dell’ISIS.

E con gli spoiler ci fermiamo qua.

Ed invece vi raccontiamo adesso cosa vedrete e cosa sentirete dopo questa introduzione pilota alla serie.

Questa serie mette in luce cose diverse sul rapporto tra Israele e la Palestina, e la percezione di questo rapporto , o conflitto, con gli occhi degli Occidentali.

Tanto per cominciare i combattenti palestinesi, o musulmani in generale, devono essere chiamati “soldati” e non “terroristi”, a sostegno di questa tesi la serie menziona l'”Irgun“, un’organizzazione terroristica ebraica filo-israeliana responsabile di almeno 2 attacchi letali che hanno ucciso molti innocenti in Inghilterra. La stampa del dopoguerra trattò questi terroristi israeliani come “combattenti dello Stato d’Israele” e non come terroristi.

La serie mostra anche diverse immoralità. Il sesso fuori dal matrimonio che si diffonde attraverso gli host occidentali ed ebrei riuniti alla Conferenza di Oslo del 1993, parte e parcella dei norvegesi in questa storia e nelle precedenti. La serie infatti definisce gli accordi di Oslo un fallimento per la parte palestinese, e il successo israeliano pure ammorbato nel sesso con le norvegesi delegate. Per non parlare del commerciante israeliano che si mette a vendere gadget dei rapiti.

La serie mostra anche come  l’ipotetico Governo Israeliano “dialoga” con la controparte palestinese quando il Ministro israeliano trova un modo per convincere Hamas ad aiutarlo a trovare i rapiti nel Sinai: “bombarderemo Gaza fino a quando non ci aiuteranno”.

La serie mostra il lato religioso ebraico senza perdono o democrazia denunciando il padre, rabbino, che rigetta i propri figli che hanno abbandonato la scuola religiosa come se fossero morti. Pratica che ha anche una definizione che viene menzionata, salvo poi essere abbandonata alla sopraggiunta morte violenta di questi figli. L’ortodossia che si spezza come un fuscello di erba secca.

La serie mostra diversi palestinesi, anche ragazzi e bambini, portati in condizioni critiche, ferite da proiettili e/o esplosioni, in un ospedale zeppo di feriti e malati. Mentre la serie mostra gli israeliani in case lussuose.

E, ultimo ma non meno importante, la serie mostra una controversia unica sull’ISIS e sui suoi vili atti terroristici: una realtà come dato di fatto sconvolta dalla serie è proprio questa: il Daesh non ha mai attaccato Israele e i suoi cittadini con nessuna azione terroristica fino ad oggi.

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La Norvegia e Israele

https://www.washingtonpost.com/world/europe/norway-demands-return-of-funds-from-palestinian-authority/2017/05/28/62cf8ace-43bb-11e7-8de1-cec59a9bf4b1_story.html?utm_term=.f3146cf17c7b [hanno tolto la pagina, ma sarà ancora da qualche parte]

https://www.israelnationalnews.com/Articles/Article.aspx/20559

https://www.worldtribune.com/palestinian-cultural-center-backed-by-un-norway-named-for-terrorist/

https://redice.tv/news/norway-is-too-white-according-to-the-president-of-the-jewish-community-in-oslo

https://www.rt.com/news/388241-norway-unions-boycott-israel/

Boicottare Israele. Questo propone la Norvegia da anni. Ma cosa ci ha guadagnato la Norvegia da questa “solidarietà”? In una parola…: Utoya.

Questa foto fu scattata il giorno prima del massacro di Utoya “operato” da un sionista, massone, omosessuale per sua stessa confessione e ammissione, tale Anders Breivik.

Anders Breivik uno psicopatico finanziato da “chissà chi” ha ringraziato la Norvegia per la sua opera di solidarietà filo-palestinese.

Questa è la verità, non quello che vi imbrogliano in TV e sulla Stampa. Questa è la verità.

Anders Breivik è per sua stessa ammissione : un sionista, un omosessuale, e un massone di qualche ordine messo su qui e là dai grandi burattinai per manovrare poveri scemi come questo qui:

La Norvegia è ormai infettata da un autentico fiume in piena marxista non filo-israeliano e questo , dagli accordi di Oslo ad oggi, sta causando alla nazione che diede i natali ai miei avi non pochi problemi.

Irgun, Israele e Il Regno Unito

Qualche anno fa fu scoperta una lettera del Principe Carlo del Regno Unito in cui costui addossa ancora una volta i problemi del Medio Oriente al “flusso di Ebrei stranieri” in Israele nel corso del XX* secolo. La lettera fu scritta per un amico sudafricano nel 1986 ed e’ stata scoperta in un archivio pubblico dal quotidiano Mail on Sunday, la lettera invita anche gli Stati Uniti a “limitare la lobby ebraica”.

L’ amico sudafricano di Charles e’ l’esploratore Laurens van der Post. La lettera narra del suo viaggio in Medio Oriente con la principessa Diana, un viaggio che lo ha aiutato “a comprendere meglio il punto di vista [arabo] riguardo Israele. Come non mai, ho capito che loro, [gli Arabi] vedono Israele come una colonia statunitense “.

“E’ da apprezzare che gli Arabi e gli Ebrei erano originariamente un popolo semita, per questa ragione purtroppo l’afflusso di Ebrei Stranieri Europei (soprattutto dalla Polonia, dicono) (cioe’ gli Ashkenazi, n.d.T.) ha contribuito a causare grandi problemi”, ed ha aggiunto: “So che ci sono tante questioni complesse, ma come può mai finire il terrorismo a meno che le sue cause non siano del tutto eliminate?”.
Certamente un Presidente Americano deve avere il coraggio di alzarsi e di occuparsi della lobby ebraica negli Stati Uniti. Ma devo essere ingenuo, suppongo, per crederlo!”.

Stephen Pollard, redattore della Cronaca ebraica di Londra, ha dichiarato al Mail che i commenti di Charles sono “mentalmente sconvolgenti”, aggiungendo che la lettera mostra “ciò che tutti hanno sempre detto e cio’ che l’aristocrazia britannica in realtà pensa”; l’idea che gli Ebrei fossero una sorta di stranieri che non avevano posto reale in Israele finché non abbiamo deciso di renderla la loro patria.

Nel corso del XX° secolo, Milioni di Ebrei sono arrivati in Israele dall’Europa e dal Medio Oriente. Durante gli anni ’30 e ’40, molti Ebrei sono stati espatriati legalmente grazie ad Adolf Eichmann ed al Terzo Reich, tedeschi ed ebrei collaborarono fattivamente tra il 1938 ed il 1939, i c.d. Accordi di Haavara, e la cosa funziono’, piu’ di centomila ebrei trovarono una nuova patria in Palestina, ma il Governo Britannico blocco’ dopo poco tempo il progetto, sapeva che tutti quegli ebrei in Palestina avrebbero chiesto indipendenza e uno Stato di lì a poco. Furono bloccati così dal Governo Britannico e in moltissimi furono rispediti di nuovo in Europa.

Nessun membro della famiglia reale britannica ha mai visitato Israele da quando lo Stato Ebraico fu fondato nel lontano 1948.

Il Principe Carlo , tuttavia, ha visitato Israele per i funerali dell’ex primo ministro israeliano Yitzhak Rabin e Shimon Peres ed ha anche anche visitato segretamente la tomba di sua nonna, la madre monaca benefattrice del Principe Filippo sepolta in Israele per suo volere e per la benevolenza dei tanti ebrei che salvò durante la guerra, tuttavia Carlo non ha mai incontrato nessun funzionario israeliano.

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Se sei interessato da uno dei problemi sollevati in questo articolo, chiama l’ufficio del Primo Ministro Israeliano gratuitamente al +972 1299 o visita la sua divisione a : https://www.gov.il/en/departments/prime_ministers_office

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