L’Avatar e il Mito di Adolf Hitler Sono Parte Integrante, Viva e Attiva della Nostra Quotidiana Ossessione della Realtà

Last updated on December 27th, 2022 at 08:32 am

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The Meaning of Hitler : Un Fallimento Nella Ricostruzione dell’Avatar di Vishnu Ma Non Completamente Nel Capire Quanto di Distorto Abbiamo Ereditato dai Racconti del Suo Mito.

Authored by Petra Epperlein, Michael Tucker, Sebastian Haffner Via IFC Films Distribution

Qualche anno fa, o forse 10 anni fa, uscì uno studio su come nel corso di una qualsiasi conversazione tra umani moderni il nome “Hitler” venga regolarmente fuori. L’hanno chiamata Legge di Godwin (trdz. lett. Dio Vince, n.d.R.)

La legge di Godwin[1][2] è un adagio di Internet che afferma “A mano a mano che una discussione online si allunga, la probabilità di un paragone riguardante i nazisti o Hitler tende ad 1″[2][3], ovvero, se una discussione online (a prescindere dall’argomento o dallo scopo) va avanti abbastanza, prima o poi qualcuno paragonerà qualcuno o qualcosa a Hitler.

Ma se da questo si capisce che miliardi di umani straparlano su Hitler e i nazisti da questo si capisce altrettanto che la verità storica finale su Hitler e i Nazisti è stata manipolata fino all’inverosimile, per tutti gli scopi possibili, immaginabili o meno, fino ai nostri giorni e per secoli ancora a venire.

Prova della manipolazione sono le storie sulle saponette, sui paralumi, sulle calze, sui sopravvissuti impostori e ciarlatani, sulle contraffazioni.

Nessuno ha studiato realmente la vita di Adolf Hitler. Prova ne è che in pochissimi di pochissimi conoscono Unity Valkyrie Mitford o Theodor Morell o Emil Maurice o Stephanie Rabatsch questi sono i veri nomi scomodi della Storia che è meglio oscurare.

Il documentario seppur riportando ancora a galla la solita solfa della “pazzia” di Adolf Hitler ha qualche merito.

Mostra chiaramente che l’iconografia nazista, il loro progresso tecnologico, in ultimo ma non meno importante, la loro lotta per la supremazia dell’ordine sul caos è stata ripresa più e più volte per la produzione di film d’epoca Hollywoodiani come Star Wars o le miriadi di altri film di tutti i generi, comici, storici, parodie, etc, etc.

Hitler non era un marziano. Proveniva dal basso, un povero derelitto allo sbando senza arte nè parte nella vita ma con qualcosa che proprio i pochissimi, descritti sopra, possiedono, ovvero “La Conoscenza”. Hitler leggeva molti libri fin da bambino, divenne un ragazzo colto, le cui potenzialità, il cui genio rimase incubato per lungo tempo senza possibilità di espressione in un mondo che lo aveva rifiutato. Il giovane Adolf Hitler era un reietto nella società viennese dell’epoca. Andò in esilio in guerra. Nemo profeta in patria est. La Germania divenne la sua patria, la sua nuova e vera patria, ciò che aveva letto da ragazzo consolidò in lui la visione wagneriana della lotta tra il bene e il male in un periodo dove la minaccia marxista era soffocante come denso fumo d’incendio. La Germania caduta e ferita in guerra aveva bisogno di una nuova voce, un salvatore, e questo arrivò grazie alle doti oratorie di Hitler e alla sua conoscenza culturale, e quell’uomo considerato un povero derelitto senza arte nè parte in Austria ora diventava il Fuhrer, il Leader di una Nazione. E’ la storia stessa, credo la prima vera storia registrata dalle cronache, senza l’ausilio di account anonimi (come furono ad esempio i Vangeli) di un Messia.

Savitri Devi considerava infatti Adolf Hitler come il Messia che avrebbe posto fine all’era del Kali Yuga, quello che nella religione Hindu chiamano Vishnu.

Se dal 2004 ad oggi fate un paragone tra la parola “Hitler” e “Jesus Christ” , o “Princess Diana”, o “Tom Cruise” o perfino “Marx”, beh Hitler ne uscirà sempre vittorioso.


Devo dire che solo Donald Trump ha intaccato, o scalfito, l’imbattibilità del Fuhrer

Anche se come la Storia dimostra, malgrado gli ignoranti che ci circondano fino al soffocamento, Donald Trump ha ben poco se non niente a che spartire con Adolf Hitler, storie totalmente opposte.
A Trump non fu impedito da giovane di “esprimersi” anzi il contrario. Trump non finì senza padre e madre da ragazzo, e non navigò certo tra la miseria e la vita di strada ma soprattutto, ultimo ma non meno importante, Trump non dispone nemmeno oggi di quella grande cultura che aveva Adolf Hitler fin da ragazzo. Eppure la voglia a tutti i costi di trovare un Salvatore e quello che di sacro si porta dietro è sempre fortissima nella massa, la stessa massa che vede l’immagine di Cristo nelle macchie d’umidità dei muri o in altri posti bizzarri.

Con la solfa nazista hanno costruito un’intera catena culturale con lo stereotipo del “malvagio”, del rappresentante del male e nel fare questo non hanno fatto altro che promuovere fino all’inverosimile l’intera epopea e leggenda del Terzo Reich.
E questo fa ancora male oggi a tante persone che credono che picchiando o uccidendo il primo malcapitato, che sia ebreo o altro, che passa per strada si possa fare parte di una storia che vive indelebile nei nostri pensieri tutti i giorni dal 1945 ad oggi.

Ormai l’icona e l’avatar di Adolf Hitler accompagnano l’intera umanità come monito e rassegnazione al mito.

L’unico modo per andare avanti è avere questa consapevolezza : conosci totalmente la storia di un individuo e giudicala solo se tu stesso l’avessi vissuta in prima persona : o saresti diventato come il tuo nemico nella grotta per diventare un titano del tempo come la Sfinge e le Piramidi, o non saresti diventato nulla, saresti stato dimenticato come miliardi e miliardi di altre esistenze svanite come la schiuma dei sogni diradati dal sole del mattino.

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