Cosa Nostra Republic : Una Recensione da Infernale Brivido Caldo Alla Serie Televisiva “Vostro Onore”
Last updated on December 27th, 2022 at 07:57 am
_χρόνος διαβασματός : [ 5 ] minutes
“Suvvia De La Vandal…quanti film americani ha visto?”
Authored by Alessandro Canale Via Netflix
Qualche giorno fa ho avuto una scaramuccia con il mio avvocato. Secondo lui in aula non si dovrebbe chiamare il Giudice giudicante con la formula: “Vostro Onore“.
In zona Cesarini ho portato la vittoria a casa.
Già…Vostro Onore, Sua Eminenza, Vostra Eccellenza… e se non fosse così?
Nulla è reale.
Comunque questa fiction non è una serie come le altre.
E’ roba pesante, heavy metal per le classi sociali di questo paese e per la sua oscura e nefanda storia di mafia e fascismo che ancora dolorosamente ed indolentemente ci portiamo dietro, come una fottuta palla di piombo alla caviglia.
La serie attacca in modo spregiudicato la Magistratura, sia giudicante che accusante, e fornisce uno spaccato immacolato ed ignominioso di cosa sia il divario di classe in Italia, e lo è , anche peggio di quello, da che mondo è mondo.
Ma passiamo alla sua descrizione.
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La serie incomincia subito con il mostrare il suo personaggio principale. Un Giudice giudicante nel pieno delle sue funzioni in aula.
Tutti quelli che sono passati direttamente o indirettamente sotto la sottile lama giudiziaria converranno che nessun Giudice giudicante a memoria d’uomo nell’esercizio delle sue funzioni possa produrre spunti chiarificatori in aula traendoli dall’interrogatorio dei testimoni e/o imputati, cioè perfino sovvertire l’intero impianto accusatorio dei Pubblici Ministeri al fine di scovare la vera verità dei fatti oltre quella della via processuale , sovente spicciola impiantata da credenze e teoremi, financo cruda ed assassina premura, dei terzi.
Chi non vorrebbe un Giudice che da uomo di mondo possa capire i reali intenti, le reali intenzioni di ogni imputato? Quantomeno gli innocenti.
Comunque, il punto clou della storia arriva nel momento in cui il figlio del Magistrato urta una moto e quasi uccide il suo conducente. Preso dal panico fugge.
Confrontatosi dopo col padre accetta di consegnarsi spontaneamente alla Polizia e dire la verità sull’accaduto.
Tuttavia , dopo questo gesto meritorio e civile, il padre una volta entrato in Commissariato apprende che il conducente della moto, finito gravissimo in ospedale, è il figlio di un Boss della malavita che ha fatto arrestare dopo aver sgominato la sua intera organizzazione. Temendo per la vita del suo di figlio torna indietro e da quel momento si adopererà armi e bagagli all’occultamento della verità, mettendo così in mezzo alla sua storia personale gente innocente, aprendo i cancelli dell’odio e della morte violenta intorno a se.
Quando a sbagliare è uno di loro ecco cosa avviene.
Non mi stupisco che la serie sia ambientata nel Nord, a Milano. I produttori avrebbero avuto tuttavia gioco facile a girarla nel Sud invece, dove queste storie sono storie quotidiane, sono la norma e la normalità di noi che viviamo a marcire in questo posto, o Stato Nazione Mafioso.
Notate come , dopo il fatto, il Giudice, Suo Onore, e il figlio corrano alla finestrella sulle scale per scrutare chi sia arrivato dietro la porta d’ingresso della loro casa.
Si gusta la paura del ceto alto.
Il figlio del Magistrato.
Cresciuto senza madre, viziato da nonni e padre, qualche problema di salute, espressione da coglione, e futuro generazionale che va avanti per moto d’inerzia all’indefinito.
Un altro ragazzo , del ceto meno abbiente, è in carcere al suo posto, e rischia pure la vita, mentre il figlio del Magistrato continua ad andare in giro a bighellonare e mettere incinte ragazze, evitando ora di mettere sotto qualche altro malcapitato per strada, forse.
Non manca l’aggancio del Magistrato che aiuta quest’ultimo a sbarazzarsi delle prove: un agente della DIA, che ha sposato la sorella di un Boss , presumibilmente e verosimilmente, di origine siciliana dal cognome che ricorda un altro di Boss, tuttora in carcere realmente.
Ma d’altronde non è una novità che spesso i militari sposino figlie o sorelle di Boss per omogenizzare l’egemonia.
Se il Magistrato , nonostante la scioccante rivelazione dell’identità della persona travolta dal figlio scemo e senza patente, doveva ugualmente dire la verità ?.
Si. Anche sotto brivido.
Farsi prendere dal panico è una caratteristica che un Magistrato non dovrebbe assolutamente possedere. E se un Magistrato all’avanguardia come quello interpretato dal bravo Stefano Accorsi è uno che si fa prendere dal panico allora immaginiamo quelli della vita reale. L’ho fatto per qualche secondo. E’ come vedere un abisso e percepire un infinito terrore che in maniera tentacolare ci si avvolge paralizzandoci in un infernale brivido caldo.
E’ a dir poco un discreto spaccato della quotidianità che conosciamo.
Appena uno dei loro deve rispondere alla Legge si attivano tutti i campanelli d’allarme nei vari ranghi per tirare fuori dai guai il “fratello”, o la “sorella”.
Hanno il potere, quello vero, quello invisibile, dettato dal : Lei non sa chi sono Io.
I casi al sud peggio di questo si sprecano.
Abusi di potere sconfinati. I fortunati cittadini inermi che si sono salvati da queste mannaie del potere fascista militare , o mafioso, si sono salvati per pura fortuna: una telecamera, testimoni d’acciaio, o la qualsiasi di inattaccabile. I pochi.
Mentre i molti si sono fatti il carcere da innocenti, sono stati marchiati a vita, vivono tra intimidazione e minacce, perdono il lavoro, si alienano perchè non possono più essere parte del processo produttivo sociale. I condannati a vita senza colpa, vittime di essere nel posto sbagliato al momento sbagliato, o di conoscere la persona sbagliata ed aiutarla nel momento sbagliato.
Un attimo. E la tua vita da commoner, da cittadino, da giovane di belle speranze, viene bruciata come se fosse carta straccia per alimentare il fuoco del caos.
Queste ingiustizie avvengono perchè la Legge Umana non è conforme alla Legge Divina.
Legge e Religione devono fondersi affinchè gli uomini malvagi indietreggino davanti a Nostro Signore Dio.
Lavoriamo per questo motivo sotto le insigne e i vessilli sacri del Kwisatz Haderach.
La Nostra Costituzione ci benedice con il Diritto al Nostro Credo. E Noi Combattiamo per Esso. Contro Tutti I Nemici Interni ed Esterni.
Nelle aule dei tribunali e delle Corti di Appello voi trovate il Crocefisso Cristiano appeso ad una parete. Vi siete mai chiesti perchè?
Ieri la Cassazione ha stabilito che il crocifisso è l’unico simbolo religioso ammesso nelle aule di tribunale italiane.Mar 15, 2011
Mi piacerebbe chiederlo al Giudice Giudicante, formulare una domanda del tipo:
“Vostro Onore…il Crocefisso è lì per significare che la Legge di Nostro Signore è anche la Legge dettata dalla Costituzione ed usata qui oggi?”
Non sarebbe una domanda sacrosanta?
Chissà se avrà una risposta coerente, con la nostra Storia e con la Nostra Religione, qui vivendo al cospetto di Leggi Costituzionali disattese dall’Ordine costituito, dallo Stato Nazione governato da questo potere invisibile che risiede non a Roma, o a Milano, o a Palermo, ma nel potere di classe, di scala gerarchica, di scala corporativa, cioè di Corporazione, ed il Fascismo era una Corporazione.
Dopo che la guerra finì…i posti chiave nella burocrazia statale furono presi saldamente dagli ex Fascisti passati con gli Alleati, almeno con la bocca.
Nei fatti quegli ex Fascisti, beh buona e larga parte di loro, erano ancora Fascisti a tutti gli effetti -dentro- e fu così che reinstaurarono il regime loro caro con mosse repentine e precise : distrussero la Monarchia con un referendum truccato, non si opposero alla normalità della polizia militare espansa nella Nazione, condannarono a morte i loro ex compagni nei tribunali, aderirono alla Massoneria per consolidare trans-uniformemente il loro potere da Nord a Sud, e continuarono ad utilizzare per i loro lavori sporchi la Mafia ed i mafiosi.
Lo Stato nello Stato, o Mafia, continua a vivere oggi in tutto il paese, nel suo tessuto sociale, nella sua informazione, nelle sue Istituzioni.
Esso è la Normalità del nostro Vivere Repubblicano.
La Mentalità Mafiosa è ormai penetrata come un cancro nelle viscere delle vostre menti apparentemente, in modo così massiccio che pure un cieco o una persona con ritardo mentale non avrebbe difficoltà a realizzare che la pace con questa feccia fascista-mafiosa è impossibile, finchè questo senso di superiorità di classe esisterà, esso crescerà, si svilupperà, emanando fetore, metastasi e alla fine
..nient’altro che morte.
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