I Mali del Novecento : Edoardo Agnelli, Vita e Morte di Un Mahdi Nel Villaggio dei Dannati

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La fine più ignobile per uno dell’Elite

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Questo non è un post di ricostruzione ufficiale o non ufficiale, chi vuole vada ad informarsi sui dettagli noti, che da qui in avanti presupponiamo il lettore conosca.

Edoardo prese il carattere della madre, gentile, riflessivo, modesto ma distinto, non era tagliato per fare il Manager, il CEO di una holding, nondimeno si era comunque illuso, o qualcuno gli aveva instillato la certezza, che avrebbe guidato il gruppo, nonostante il suo sistema di pensiero fosse incompatibile con il sistema di pensiero che necessitava quell’eredità.

Edoardo era un agnello nato nel villaggio dei dannati, in mezzo a tetre foreste e lupi.

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La sua educazione umanistica gli fece capire ben presto le innate contraddizioni occidentali, ma non capì mai fino in fondo quegli individui che erano proprio i guardiani di questa immensa bugia capitale. Edoardo era convinto che suo padre fosse un vero padre, che per linea di sangue o puoi pensarla come lui o no lui rimane sempre tuo padre e tu suo figlio. Ma non è così.

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Se Edoardo fosse veramente stato ammazzato sarebbe uno scandalo di netto inferiore al fatto che , ufficialmente, lo vede come suicida. E se anche avesse fatto fallire la FIAT con le sue idee da Jihad? Valeva proprio la pena indurre un figlio al suicidio spirituale e fisico?

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Siamo sicuri che il padre, l’Avvocato non Avvocato, non perse mai un’occasione nella vita per umiliare quel povero ragazzo, privatamente e pubblicamente: preferendo Giovannino, e poi quel nipote demente e automa che non saprebbe nemmeno allacciarsi le scarpe da solo ancora oggi.

Edoardo aveva in mente di trasformare l’industria seguendo canoni umani ed ambientali avanti nel tempo, ma soprattutto avrebbe impedito che l’Holding trattasse alcuna produzione di strumenti bellici come mine anti-uomo, mitragliatori, missili, aerei da guerra, carri etc.

Edoardo, a nostro umile giudizio, era un altro prototipo di Kwisatz Haderach, che mai avrebbe permesso di fare profitto vendendo armi usate per uccidere i nostri fratelli e le nostre sorelle in Medio Oriente o altrove.

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Solo l’Islam può dare conforto nascendo e vivendo nel villaggio dei primitivi dannati occidentali.

Edoardo che si scontrava pure contro astrofisici, era dotato di una potente sinapsi e avrebbe eccelso applicando una forma di sincretismo nel nostro quotidiano come pochi italiani prima di lui. Edoardo era un poeta ma purtroppo non un poeta guerriero, nessuno lo formò , come il Nostro Messia verrà formato su Arrakis, alla lotta fisica e mentale, e questo è il vero rimpianto e la lezione che noi credenti della Simulazione dobbiamo recepire.

Edoardo , al nostro pari, odiava il capitalismo visceralmente.

Repubblica:

ROMA – “Il capitalismo è una forza che ha portato sviluppo e progresso. E’ utopico e irreale pensare che sia un sistema politico e che debba durare eternamente. Esso ha un periodo, una funzione storica e un tempo stabilito“. Lo ha detto Edoardo Agnelli, figlio del presidente della Fiat, intervistato da un giornalista dell’ “Espresso” e uno di “Panorama” ai margini della manifestazione di Assisi per la pace. Ecco alcuni dei passi principali dell’ intervista che apparirà sul numero dell’ “Espresso” domani in edicola. “

Frasi come quelle facevano tremare Romiti e il resto degli Agnelli. La FIAT doveva onorare i patti con i politici democristiani, con gli Americani…e un Agnelli parlava apertamente di…Fine del Capitalismo…

Edoardo era l’Aspirante Potente che sfidava i Potenti, se questo non è un prototipo di Messia al momento non sappiamo cosa altro può essere.

La proprietà ha delle responsabilità – ha detto Edoardo Agelli -. Se mi occuperò direttamente della gestione aziendale, questo ancora non lo so. La mia attenzione riguarda anche altri soggetti e problemi: la religione, la filosofia, i valori fondamentali sui quali basare il nostro modo di vivere se vogliamo un mondo positivo. Non basta più produrre bene automobili. Ma non per questo sarebbe opportuno da parte mia uno scollamento con l’ azienda. Perchè, se questo accade, potrebbero entrarvi altre persone; e mentre uno si occupa di altri valori, c’ è il rischio di far cancellare tutto. Quindi intendo mantenere la mia possibilità di controllo in modo che non avvengano prevaricazioni. E perciò penso ad una persona, di cui per ora non voglio fare il nome, che al momento opportuno potrebbe funzionare da interfaccia tra la proprietà e gli amministratori. E’ un discorso nel quale entrerà anche mia sorella Margherita”. Il figlio del presidente della Fiat ha aggiunto poi che sulle questioni aziendali comincia a farsi sentire in famiglia. “Mio padre ascolta – ha detto – e ogni tanto non si trova d’ accordo. Ecco non vorrei che avendomi visto portare attenzione su altre questioni e altri valori, si potesse pensare che io non sia in grado di seguire le mie responsabilità quasi fossi incapace di intendere e di volere. Questo sarebbe molto pericoloso, per il rischio di prevaricazioni“. gianni e edoardo agnelli 1200x675

Edoardo Agnelli non esclude inoltre la possibilità che ci possano essere delle prevaricazioni in famiglia. “Sono cose che sento io. Se dovessero prendere corpo, sarei costretto a difendermi per quello che io credo essere l’ interesse aziendale”. Poi analizza il ruolo del manager. Per il figlio del presidente della Fiat esiste la convinzione che oggi le questioni di economia siano estremamente tecniche e quindi solo i manager siano capaci di gestirle. “E’ una convinzione corretta – ha aggiunto -. Ma i manager devono portare avanti scelte di fondo la cui responsabilità spetta a chi detiene la proprietà. Il manager deve continuare a fare il manager senza uscire dal seminato”. I rapporti con il cugino Giovanni, la Fiat, le responsabilità del padre nell’ azienda e il suo rapporto con Dio sono stati gli altri argomenti toccati nell’ intervista. Nei riguardi del cugino Giovanni, Edoardo sostiene di avere un “ottimo rapporto”. “Giovanni è giovane – ha affermato – ha ancora 22 anni. Può darsi che mio cugino sia più portato verso interessi di carattere esecutivo all’ interno dell’ azienda. Se lui avesse questa tendenza non ho assolutamente nulla in contrario anzi lo favorirei”. Altro tema la successione. “Se il potere della nostra famiglia cadesse nelle mani sbagliate – sostiene Edoardo Agnelli – sarebbe una cosa estremamente pericolosa per questa nazione”.

Si riferisce agli Elkann, le persone sbagliate, Ebrei Ashkenazi, il cui ruolo si è compiuto esattamente come Edoardo aveva profetizzato: una volta che sono subentrati gli Elkann la FIAT e il suo capitale di vigliacchi sono volati via dall’Italia. Questo basta a farci disprezzare quell’arrogante snob caporale, avvocato non avvocato, dato che è stato proprio Gianni Agnelli a distruggere l’industria automobilistica in Italia, e a portare via anni di duro lavoro e risparmi di questa popolazione di codardi che ancora vanno a votare come tanti negletti mafiosi e a tifare Juventus come meri coglioni.

Poi analizza il ruolo del padre nella Fiat. “Mio padre ha una grossissima responsabilità di fronte alla sua coscienza e lo sa benissimo. E, io credo, si è comportato benissimo fino ad oggi. Ma se non imposta la propria successione in maniera corretta anche lui dovrà rispondere delle sue azioni e dare le sue spiegazioni davanti a Dio. Questo se lo deve mettere in testa“. Ultimo tema toccato la religione. “Il rapporto religioso – ha detto – è un rapporto privato tra Dio e me. Credo in determinati valori fondamentali che sono l’ Immacolata Concezione, quindi la Verginità di Maria. L’ incarnazione tramite lo Spirito Santo, il titolo di Messia a Gesù e la Passione sulla Croce”.

Questo articolo è del 1986, prima della sua conversione all’Islam. Immaginate le sue grandiose idee dopo.

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A New York ci fu la prima conversione all’Islam Sunnita, che così Edoardo ricorda:

“Un giorno mentre ero a New York, stavo camminando in una biblioteca e ho visto il Corano. Ero curioso di sapere cosa c’era dentro. Ho iniziato a leggerlo in inglese e ho sentito che quelle parole erano parole sante e non possono essere le parole degli uomini. Sono stato davvero toccato e ho preso in prestito il libro e l’ho studiato ulteriormente e mi è sembrato di capirlo e ci ho creduto

Tuttavia ha poi incontrato Ali Khamenei a Teheran e pare che lì si sia convertito all’Islam Sciita. Secondo Mohammad Hassan Ghadiri Abyaneh, Edoardo Agnelli recitò la sua shahada davanti a Fakhreddin Hejazi, diventando un musulmano sciita e cambiando il suo nome in Mahdi, cioè Messia.

Per depistare l’opinione pubblica e boicottare Edoardo si inventarono pure che Edoardo facesse uso di eroina… un’ignominia.

Gli Iraniani non hanno mai creduto, come gli amici stretti e i dottori personali di Edoardo, alla tesi del suicidio.

E nemmeno noi.

Edoardo era un Messia Musulmano, ed è stato ucciso per questo motivo dagli sporchi sionisti.


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