Stato Profondo Italiano : Dall’Ultima Intervista di Paolo Borsellino All’Ultimo Vero Innocente Ancora All’Ergastolo : Massimo Giuseppe Bossetti
Chissà dove siete…chissà quando leggerete tutta questa disperazione, quando….leggerete questa Repubblica così per come…
Authored by Paolo Borsellino via French TV Interview
Authored by Cristian de Vries via Medusa8.com
Authored by Antonio Amorosi via Affari Italiani
essa deve essere “letta”?
L’ultima intervista rilasciata da Borsellino prima dell’attentato di via D’Amelio a Palermo è stata registrata il 16 luglio 1992 con la giornalista Francine Christophe e trasmessa da Canal+.
Interview Intro:
Integrale:
Il giudice Paolo Borsellino, e, prima di lui, il giudice Giovanni Falcone sono morti per niente.
Quando i cittadini chiedono alle Istituzioni Rappresentative conto e ragione delle loro azioni, nel bene e nel male, e questi cittadini vengono rinviati a giudizio per diffamazione i giudici Borsellino e Falcone muoiono ancora una volta per nulla.
Un lettore, ad esempio, ci ha raccontato che tanti politici del P.D. che sono rappresentati nelle Procure della Repubblica, conoscono personalmente i magistrati, attraverso anche parenti ed amici comuni, e questi politici chiedono a loro di utilizzare l’arma giudiziaria per mettere a tacere tutti coloro i quali si oppongono ai primi (abbiamo un caso nero su bianco concreto di questo che abbiamo appena scritto, n.d.E.).
Questi sono sempre i politici che poi celebrano sui Social, e dal vivo, le imprese dei due giudici, Falcone e Borsellino. Ammazzandoli quindi innumerevoli volte.
Ammazzati. Ma che tornano in vita attraverso la serietà di chi scrive, e lotta per loro nelle aule giudiziarie.
Si lotta per la verità non per prestigio e conto in banca, non per sistemare un lavoro a figli e nipoti. Non per vedere a cena magistrati e mafiosi, una cena dove ancora una volta i magistrati Falcone, Borsellino, Ciaccio Montalto, Livatino muoiono senza pietà.
Sia nella vita che nella morte i giudici trucidati sono stati traditi dai loro colleghi inclini alle ipocrisie, al lusso, al privilegio, e all’inganno.
Inganno…
“La Cassazione ha riconosciuti come compressi i diritti di Bosetti, laddove è stato impedito alla difesa di potere eseguire ulteriori accertamenti”, spiega ad Affaritaliani il criminologo forense investigativo palermitano Umberto Mendola, esperto di ricostruzione tecnica delle scena del crimine
Ma è stato già detto o no?
“Sì ma non si è capito che è un evento che cambia radicalmente il quadro. E’ stato ordinato un nuovo processo ed è stata data la possibilità alla difesa della ricognizione dei reperti, all’esito della quale la difesa potrà chiedere quali accertamenti provano la colpevolezza del proprio assistito”
E lei cosa ha trovato?
“Fino all’anno scorso nella sentenza di Appello, che è stata impugnata in Cassazione, la corte di Perugia sosteneva che non c’era necessità di andare a vedere ulteriori DNA, nonostante la difesa di Bossetti. Questa è una novità assoluta: finalmente stanno tornando sui loro passi, cosa che fino a due mesi fa non esisteva come possibilità perché per loro fino a due mesi fa quelle era la prova: la cosiddetta prova granitica, regina. Ora non c’è più: si è sciolta come neve al sole. Finalmente si sono resi conto che effettivamente il DNA di Bossetti non c’è”
Perché lo dice?
“Ho ripreso tutta la vicenda dall’inizio, come un criminologo può fare, ed emerge che non si doveva arrivare neanche al processo di primo grado perché non c’erano abbastanza prove per affermare la responsabilità di un soggetto. A seguito della notizia pubblicata il criminologo è autorizzato a fare delle pubblicazioni scientifiche”
Perché la necessità di uno studio?
“Perché la situazione è grave. Il giudice pronuncia sentenza di condanna se l’imputato risulta colpevole del reato contestatogli, al di là di ogni ragionevole dubbio. E qui ci sono una montagna di dubbi. Perché la prova regina, che ora può essere vagliata dalla difesa, non regge. Non hanno trovato il DNA di Bossetti ma solo una parte del DNA, è il cosiddetto mitocondriale che non identifica l’imputato. Al massimo dovrebbe essere imputata la madre ma non certo Bossetti”
E’ una parzialità, ho capito, e la madre potrebbe aver avuto altri figli che abitano fuori dalla zona… e le altre prove?
“Non provano nulla. L’analisi scientifica che ho fatto dimostra che l’impianto accusatorio fa acqua da tutte le parti, si è trattato solo di un processo indiziario”
E le celle telefoniche che lo incastrerebbero? Il ritrovamento del corpo della povera Yara?
“Le celle telefoniche non ci sono, quelle significative sono nella direzione opposta a quella dell’indagato.
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Riassumendo: M.G.Bossetti in un solo giorno viene arrestato quasi in diretta TV, agguantato come fosse Lupin III, scopre che suo padre non è suo padre, che la moglie lo tradisce, e che ha ucciso una ragazzina, viene violentemente strattonato per l’esposizione ai Media, che come squali famelici si sono nutriti senza mai contestare il nutrimento di ciò che erano anche allora megalitiche balle, le balle degli inquirenti che , ora si scopre, per catturare UN INNOCENTE hanno speso MILIONI e MILIONI di Euro, e alcuni di loro sono andati pure a cena con mafiosi che sicuramente le indagini dovevano coinvolgere.
Un Magistrato che abusa del suo potere, un magistrato che viola la legge deve scontare il triplo delle comuni condanne che il codice dei fascisti infligge a chi lo viola.
Venti milioni di Euro non credo che saranno sufficienti a pagare il danno che ha subito un poveraccio, ultimo gradino della scala sociale, esposto come un pedofilo assassino, distrutto nella famiglia, e rinchiuso da anni e anni in carcere sulla base di una ricostruzione psico-fottuta di imbecilli incompetenti in malafede.
Questi deficienti dovrebbero ora pagare i danni a quell’innocente non certo la società che sempre i primi fanno finta di proteggere di giorno e andandosene poi a cena con i mafiosi di sera.
Criminali, assassini dei loro colleghi martiri. Ecco chi sono loro.
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“Non Dubitare della Natura della Propria Realtà è Un Peccato Agli Occhi del Creatore”
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